L’Atelier

Poesia e Letteratura

La casa di mamma

di Maria P. Mischitelli

Quando torni al paese

la prima cosa che cerchi

è la casa di tua mamma.

Per te l’unico centro del mondo,

un centro come un grembo

del quale neanche Google Earth,

a cui ti sei rivolta per primo, è riuscito a trafiggere il mistero :

“Nessun dato Street View disponibile qui”.

Allora devi proprio andarci tu,

da sola con le tue gambe da cinquantenne

e il tuo cuore che ha sempre nove anni.

Altrimenti Via Pirgiano,16, San Giovanni Rotondo,

resterà un mistero per sempre,

non svelerà niente né al mondo né a te stessa.

Un mistero pari

alle note delle congliglie avvicinate all’orecchio,

alla luce delle stelle, fissi occhi del Cosmo,

al lungo bramito del capriolo nell’antica Foresta Umbra.

E di colpo capisci che questo mistero è proprio la mamma tua,

nata e cresciuta là, in quella via, Chiazza Ranna.

Mamma ti ha raccontato i giochi

con le amiche disperse,

scheggiate ai quattro angoli del mondo

dalla bomba-emigrazione ;

ti ha detto le antiche serate fuori con le mamme

sedute davanti alle porte

a chiacchierare fino a notte fonda :

un gineceo da povere donne.

Cerchi ogni traccia di loro, di Lei

nei ricordi donati

nel dialetto insegnato

dall’immensità del suo amore

a cui la macchina Google,

solo a vederlo,

non osa neanche avvicinarsi.

Di Paolo Caianiello

Ti sei messa a cercare nel vento

cose che ti erano rimaste addosso per un istante.

Arrivate da un gesto involontario delle mani,

o da chissà quale galassia lontana.

Hai iniziato a sciogliere le voci.

A sgranare le ombre sui muri.

C’era un profumo di salsedine

che sfuggiva all’orizzonte degli eventi.

Una via lastricata sempre tua,

di basole collassate nella memoria.

Quel nascere lì,

al centro di tutte le cose che dovevano accadere.

Tua madre era un lenzuolo bianco a sventolare

Tuo padre nascondeva nel taschino delle giacche,

il vuoto che non riusciva a riempire.

Tu assomigliavi alla vita

Ai cortili dei rosari di maggio

Ai gerani sui balconi

Alle nuvolaglie in arrivo

coi tuoi cento miliardi di capelli.

Poi torni qui,

un angelo caduto nel tempo che non esiste

Se non dentro di te.