Avresti potuto dirmelo
che non saresti più tornata,
che se io fossi tornata ai miei sei anni
ti avrei aspettata davanti alla scuola,
come facevo sempre,
e tu niente,
non sei neanche venuta a prendermi.
E papà, con i suoi ottant’anni e tutti i suoi acciacchi, non sarebbe potuto venirmi a prendere nemmeno lui.
E sarebbe stato ridicolo chiederlo a mio marito anche perché a sei anni, non c’eravamo ancora incontrati. Per non dire di mio figlio Théo che ha compiuto un anno più di me. E li diventava kafkaiano. Allora mi sono seduta su quel muretto con tutti i miei anni, non aspettando più niente né nessuno e mi hai regalato il più bello dei tramonti
sulla nostra città.
Grazie mamma,
grazie ancora di tutto e
per tutte le cose che ancora
continuerai a regalarmi,
ora che non ci sei più
e che mi lascerai ad aspettarti ancora,
chissà quante volte,
affacciata
ai tanti muretti della vita
rivolti al domani.
